Il Banco di solidarietà nasce a Gavirate nel 1998 dopo l'esperienza del Centro di solidarietà. Quest'ultimo, negli anni '90 e su indicazione dell'allora parroco don Tiziano Arioli e di don Roberto Verga, si occupava di far incontrare domande e offerte nel mondo del lavoro. Tante erano infatti al tempo le persone che si rivolgevano ai sacerdoti chiedendo un aiuto per trovare opportunità lavorative.
Quando questa attività iniziò a essere svolta da società professionistiche, i volontari del Centro, entrati in contatto con tante persone ed esperienze che non si sentivano di abbandonare, decisero di sostenere quanti necessitavano di aiuti alimentari. Da qui anche il cambio di nome in Banco di solidarietà, anche per riprendere il nazionale Banco Alimentare, con cui l'associazione gaviratese è convenzionato.
Fondato nel 1989, nacque all'interno del movimento di Comunione e Liberazione e per l'amicizia del fondatore, don Luigi Giussani, con Danilo Fossati, proprietario della Star. Come esempio si prese il Banco de Alimentos già operativo a Barcellona, ma l'attività del Banco si inserì subito nella visuale più ampia della Carità nella Chiesa.
Oltre alla Giornata nazionale della Colletta alimentare, cui il Banco di Gavirate partecipa rappresentando sul territorio il Banco Alimentare, tante sono le donazioni che permettono la continuità di questa esperienza. Ci sono gli aiuti di AGEA, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura dell'Unione europea, ci sono quelli di tanti semplici donatori; ci sono le iniziative di Donacibo organizzate all'interno delle scuole e c'è il sostengo della rete nazionale, con il magazzino centrale che per la Lombardia si trova a Muggiò. Importanti anche le collaborazioni con i Servizi sociali del Comune di Gavirate, la Caritas, la Croce Rossa Italiana e altri enti e associazioni del territorio.
Appuntamento storico è quello sul lungo lago di Gavirate. La vendita delle castagne permette, con il ricavato, di sostenere l'opera quotidiana del Banco.
Il Banco "vive" tutta la settimana: c'è chi organizza il magazzino, chi si occupa di verificare le necessità delle famiglie, chi prepara i pacchi, chi li distribuisce il sabato mattina e chi li porta direttamente agli assistiti. Senza dimenticare quanti una volta al mese vanno in Brianza, al magazzino di Muggiò, per ritirare gli aiuti europei e nazionali.
Per essere aiutati dal Banco serve presentare un modulo ISEE, che certifichi la reale necessità di un aiuto.
Anche solo pensare di poter risolvere il problema della povertà sarebbe folle. «Prima di tutto - spiegano i volontari - si vuol far sentire a quanti incontriamo la nostra vicinanza, finalizzata comunque all’autonomia della persona. Si aspira a coltivare una mentalità che renda sensibili verso chi è nella necessità, così da agire in concreto nelle situazioni. Ciò vuol dire anche educarsi a guardare la realtà: c’è chi ha fame e io cosa posso fare? Per questo motivo si propongono iniziative come il progetto Donacibo nelle scuole, mediante il quale si spiegano ai bambini i valori da cui il Banco trae la sua origine e si invitano le famiglie a collaborare. Una versione piccola ma comunque importante di quella che è la Colletta nazionale di novembre».